lunedì 13 aprile 2009

SHOPPING domenicale

Oggi vorrei riflettere ad alta voce su un problema, che non è proprio un problema, più che altro è una fastidiosa situazione nella quale mi ritrovo quando decido di andare a fare shopping in giorni e ore non propriamente canonici; i giorni di festa.

Quando mi capita di andare in qualche negozio e/o centro commerciale nei giorni di festa, sempre e non solo spesso, m’imbatto in cassiere musone e attapirate, commesse scostanti e nervose e gente al box informazioni che tutto conosce escluso le informazioni che ti servono (senza contare lo scazzo con il quale “gentilmente” ti liquidano).

Io capisco che lavorare di domenica e/o nelle festività non sia bello, io posso essere solidale con te se vieni sottopagata rispetto a tutte le ore che fai, se in quel momento vorresti essere a casa e stare con la tua famiglia ed invece sei li che lavori; io comprendo tutto e sinceramente mi spiace; ma non è ho colpa e non voglio che questa ricada su di me come l’Iva (tutti se la scaricano fino a che non arriva l’ultimo della catena che se la prende nel didietro).

Per non parlare degli “addetti” al reparto informatica come a quello dei casalinghi (uno vale l’altro per il mio esempio e per la loro conoscenza sul reparto in cui lavorano); stai sicura che tutto quello che non c’è davanti ai tuoi occhi non solo non è disponibile in negozio ma alcune volte neanche esiste per loro (guai a perdere tempo prezioso in magazzino No aspetta ! non devi camminare, le giacenze si vedono anche a video; lo sapevi?). Perché i commessi nei reparti di computer sanno a malapena come si accende un pc? Perché se chiedo un qualcosa che va oltre al “dove trovo le cartucce” mi guardi come se parlassi in ostrogoto?? Non sono bill gates sono una semplice donna che usa il computer cosa mai posso chiederti di così tecnico da far crollare il tuo mondo di certezze? Diciamo la verità tu non conosci assolutamente niente di ciò che vendi perché (e qui la colpa non è tua) chi ti ha assunto non ha voglia ne tempo di investire un minimo su di te per specializzarti; tanto con la crisi che c’è per uno che va via 100 vogliono entrare ma questo sarebbe un altro lungo e tristissimo discorso da affrontare e non è ne il tempo ne il luogo.

Lo so che la gentilezza, l’educazione e il tuo sorriso verso di me “cliente” non ti permetterà di avere né un aumento né perlomeno un esonero dal lavoro domenicale ma ti assicuro che ti fa passare la giornata molto più in fretta. Fidati parlo per esperienza non per saccenza; io cliente dopo 10 minuti che mi relaziono con te ti saluto e me ne vado e se anche non sei stata miss simpatia dell’anno, pazienza, me ne farò una ragione e la mia domenica proseguirà ugualmente ma tu, sfortunatamente (e te lo dico senza scherno), devi rimanere li e allora come dice mary poppins visto che sta medicina te la devi prendere almeno mettici un Po di zucchero e ti assicuro che andrà giù molto meglio.

Può sembrare assurdo ma il motivo di questo mio sfogo nasce dal fatto che ieri sono stata in un grande negozio dove al contrario mi sono trovata (e sinceramente mi trovo sempre) benissimo anche se di domenica o ad un ora soltanto dalla chiusura.

Questo meraviglioso e soprattutto rarissimo luogo di estasi; qualsiasi sia il tuo criterio di giudizio; è l’indissolubile e intramontabile IKEA del quale vi parlerò a breve ovviamente su questi schermi.





Nessun commento:

Posta un commento